Skip to content

PASSIONE E INNOVAZIONE CON L’AUTOMAZIONE MADE IN ITALY

2 October 2023

PASSIONE E INNOVAZIONE CON L’AUTOMAZIONE MADE IN ITALY
Per la prima volta le aziende della Top 10 dell’Automazione Made in Italy si sono raccontate all’ultima SPS Italia. Passione, innovazione, flessibilità, ricerca costante dell’eccellenza e di nuove nicchie applicative. Scopriamo il modo italiano di fare Automazione.
 

Si fa presto a dire “Made in Italy”. In un settore innovativo, complesso e strategico come quello dell’Automazione Industriale c’è voluta una tavola rotonda ad hoc per raccontare le aziende in prima fila. Promosso da Automation Technology, Anipla e AIS, l’inedito evento ospitato lo scorso maggio a SPS Italia alla Fiera di Parma non ha deluso le attese. Sono state raccolte ispirazioni, trend e strategie industriali dai principali player. Tutti rigorosamente italiani (in termini di headquarter e capitalizzazione) e tutti costruttori di tecnologie, dal sensore al Cloud, passando per il quadro elettrico, l’elettromeccanica, l’elettronica industriale, la pneumatica, la robotica e le nuove discipline* digitali di industria 4.0. Ecco come hanno risposto i protagonisti ai nostri quesiti.

Come si colloca la vostra azienda nel panorama dell’Automazione Made in Italy?

Mark Olding (Exor International): La nostra mission come azienda è fare business oggi e domani. Ma per farlo devi offrire un valore ai clienti. Ed è quello che facciamo da più di 50 anni. Solo il 30% del nostro fatturato è in Italia, il resto è realizzato principalmente in Paesi come Stati Uniti, India, Germania, Australia. Noi siamo specializzati nell’Edge Computing, nell’HMI e nelle piattaforme di industrial automation. Il nostro approccio, il nostro stile di management è quello di mettere davanti a tutto la soluzione del problema del cliente. In un certo senso ci affidiamo a un caos razionale, dal quale escono prodotti di elevato livello estetico e prestazionale. Combinando insieme acciaio, vetro e altri materiali in modo eccellente, a volte contro le leggi della fisica, restiamo sopresi dalla bellezza e dall’efficienza del risultato finale.

Cosa significa innovare per la vostra azienda?

Mark Olding (Exor International): Noi abbiamo circa 20.000 clienti globali, ma solo una piccola percentuale di questi dispone di un sistema che offre servizi avanzati. Anche a livello globale sono in realtà poche le aziende che hanno iniziato a sviluppare servizi integrati nei propri prodotti. Noi crediamo fondamentale che per la sopravvivenza delle aziende questo processo di servitizzazione debba essere completato entro 5-10 anni. Non sempre c’è questa consapevolezza a livello imprenditoriale. La nostra strategia è quella di continuare a sviluppare una piattaforma di industrial automation, fornendo servizi e dati di cui un costruttore di macchine ha bisogno oggi e sempre più ne avrà in futuro. Abbiamo acquisito un’azienda che si occupa di SoftPLC e sfruttiamo un’applicazione di field management per gestire gli asset aziendali. Questi strumenti sono già disponibili. Quando l’azienda sarà pronta al cambiamento profondo di cui parlo, Exor ha già la piattaforma pronta per questo scopo. A questo proposito abbiamo scritto un libro (ndr Servitizzazione). La sfida che abbiamo di fronte non è tanto tecnologica ma soprattutto culturale, nella misura in cui molte aziende sono resistenti al cambiamento.

Leggi tutto l'articolo a pagina 6 >

 

Servizi

Make or buy
Embedded Design
Digital Assessment